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Quell'attività si stava rivelando una vera e propria rimessa, ogni settimana aumentava il mio debito complessivo, ben presto mi resi conto che era meglio, dolorosamente, sbarazzarsi prima possibile di quel bar-ricevitoria, che in ogni caso era meravigliosamente servito per far andare avanti la mia storia con la mia attuale compagna (allora era amante), ma come si era evoluto il nostro rapporto, allo stesso modo dovevo trattare nella maniera più asettica possibile il mio contatto con quella attività, venderla era certamente la prima cosa da fare, contattai nuovamente il mediatore con il quale avevo rilevato quella licenza, ma compresi che il prezzo che avevo pagato, seppur non elevato, difficilmente lo avrei ripreso, perché in quei 3 anni i prezzi si erano ulteriormente abbassati...
I 235 milioni di lire non erano neanche in discussione, partii con 200 milioni tondi tondi di richiesta, ma erano troppi ugualmente, i mesi passavano, ogni tanto qualcuno si faceva vivo per venire a vedere il locale, ma nulla di concreto, per cui calai ancora il prezzo, fissando per qualche tempo a 150 milioni di lire, a quella cifra l'interesse nei potenziali acquirenti era aumentato, ma nessuno si presentò con un'offerta verosimile, cioè con garanzie di pagamento di quanto da me richiesto...
La 1° proposta da parte mia risaliva alla primavera dell'anno 2001, passò tutta quell'estate infernale, perché oltre al problema di vendere effettivamente quel locale, essendo una rimessa economica, c'era pure una crisi a livello personale-affettivo tra me e la mia compagna, al punto tale che ero ritornato a vivere dai miei genitori, in autunno ritoccai da 150 milioni a 120 milioni la mia richiesta, sperando di riuscire con quella cifra a trovare un qualcuno di affidabile che fosse in grado di soddisfare completamente la mia richiesta e finalmente liberarmi di quel locale, altrimenti rischiavo di impazzire lì dentro, ma nulla, anche 120 milioni di lire erano una cifra che non aveva incontrato una adeguata contropartita...
Primi di ottobre, altro ritocco in basso, 100 milioni di lire, da quella cifra non avrei tolto più nulla, quel bar-ricevitoria, tra una pugnetta e un'altra, mi era costato circa 300 milioni, per cui avrei avuto una perdita secca di almeno 200 milioni, ma almeno avrei smesso di rimetterci capra a cavoli con una gestione settimanale che chiudeva costantemente e pesantemente in passivo, ma la mia salute mentale valeva molto ma molto di più rispetto ai 200 e passa milioni che avrei rimesso con la semplice differenza tra quello che avevo pagato e rivenduto quel locale...
Ero parecchio scoglionato, perché il tempo passava e non stringevo con nessuno, finché un giorno non si presentano al bar due ragazzi, una coppia omosessuale, che erano interessati a un locale del genere, parlammo molto tranquillamente, del più e del meno, e mi sembrava che la cosa potesse prendere forma, che finalmente avessi trovato un qualcuno serio disposto a investire una cifra non particolarmente elevata in una struttura che tutto sommato andava benino (come costi alti di gestione c'era pure uno stipendio che non avevo mai smesso di erogare alla mia compagna...), arrivati a un certo punto uno dei due mi disse...
"Vanno bene 20 milioni?!?!"
Mi sentivo ferito da quella proposta, avevamo parlato tanto, avevo capito che la cifra di 100 milioni poteva andare bene per loro, e mi propongono 20 milioni di lire???
"No, dai, 20 milioni mi offendi, ok che lo voglio vendere, anzi, a 100 milioni è svendere, ma addirittura 20 milioni no, non posso accettare..."
Vidi lo stupore nel viso di quel ragazzo, che si affrettò a dire...
"No no, non ci siamo capiti, vanno bene 20 milioni come acconto e il saldo al più presto??"
Continua...